martedì 25 luglio 2017

....Se il lavoro esce dalla costituzione e dalla politica


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Le strutture politiche ed economiche nazionali ed internazionali agiscono in modo segreto. La concentrazione del potere si accompagna alla scomparsa della sua visibilità. E' un problema per il sindacato, che ha bisogno di controparti visibili

Qual è oggi il rapporto tra la politica e il lavoro? Il lavoro in questi anni è diventato sempre più un fatto privato, particolare: nient'altro che lo strumento dal quale il singolo trae la propria sussistenza. Sembra quasi ovvio che sia così, invece questo è solo un modo di vedere il lavoro, fortemente sostenuto dai poteri dominanti, ma in contrasto aperto con lo spirito e la lettera della nostra Carta Costituzionale. Quest'ultima considera infatti il lavoro un fatto politico, addirittura un elemento fondativo della legittimità del nostro coesistere.

Il lavoro è al tempo stesso generale, perché è il fondamento della politica, e parziale perché è uno dei molti modi nei quali si esprime la vita associata. Quindi una rappresentanza diretta del lavoro, il sindacato, non può avere un valore politico universale. Nel modello di democrazia previsto dalla nostra Costituzione, il lavoro - pur avendo un valore fondativo - entra nel Parlamento, e quindi nella politica, non direttamente, ma attraverso l'elaborazione e la rappresentanza universale che ne fanno i partiti. Il ruolo dei partiti quindi è fondamentale: se non c'è il partito, tutto cade.
Poiché i partiti negli ultimi trent'anni sono stati distrutti (e si sono autodistrutti), questo ha prodotto problemi devastanti sulla legittimazione stessa del Parlamento: in assenza di partiti, i cittadini fanno molta fatica a capire a che cosa serva un Parlamento ridotto ad essere l'insieme di coloro che premono dei bottoni al comando del potere esecutivo, ogni tanto tentando (riuscendoci raramente) di correggerne gli input. L'assenza dei partiti ha fatto sì che dalla centralità del Parlamento si sia passati alla centralità del Governo, e, inoltre, che la rappresentanza politica del lavoro sia scomparsa (in parallelo, anche la rappresentanza sindacale del lavoro si è molto indebolita, come vedremo fra un attimo).

Perché tutto ciò è avvenuto? Perché dopo avere perduto una battaglia nel passaggio fra gli anni Sessanta e Settanta, il capitale ha reimpostato la sua strategia, uscendo dal modello keynesiano, e ha vinto la guerra. Compiendo una vera e propria rivoluzione, i cui obiettivi erano: verticalizzazione del potere e sua concentrazione negli Esecutivi, privatizzazione del lavoro, distruzione del potere politico dei sindacati, delegittimazione radicale della forma-partito, e trasformazione del concetto di rappresentanza della sfera pubblica, tipico della democrazia moderna, nel concetto di virtualità, cioè di rappresentazione mediatica. I centri di potere reali diventano così sempre più difficili da individuare e da costringere a manifestarsi. Senza fare alcun esercizio di “complottismo”, si può affermare che oggi le più importanti strutture della vita politica ed economica internazionale sono segrete o agiscono in modo segreto. La concentrazione del potere si accompagna così alla scomparsa della visibilità del potere.

Questo è un problema anche per il sindacato, perché il sindacato ha particolarmente bisogno di controparti che siano visibili, dato che deve esercitare la sua rappresentanza non nell'astrazione come fa il Parlamento, dove si lavora e si ragiona “in generale”, ma in un universo fatto di concretezza e di particolarità. Invece oggi assistiamo allo svanire di soggettività imprenditoriali forti e, comunque sia, al fatto che esse possono sempre appellarsi ad esigenze superiori che le trascendono. Fino ad arrivare alla fenomenale affermazione di Marchionne, che è giunto a chiamare in causa nientemeno che quello che nel pensiero dialettico è “lo spirito del tempo”, sostenendo: io posso anche essere in disaccordo con quello che sta capitando, ma sono sostanzialmente costretto ad adeguarmi ad un sistema che oggi è invincibile e che condannerebbe ad essere fuori dal mercato chi tenesse comportamenti difformi.

Il mestiere del sindacato diventa più difficile se cerca di unire quello che oggi marcia diviso, cioè l'universale e il particolare, ovvero la condotta sindacale in senso stretto, rivendicativa e particolare, e l'orizzonte politico di queste rivendicazioni, che dovrebbe essere gestito dai partiti i quali invece non ne sono più capaci, così che il sindacato è esposto alla tentazione e all'esigenza di assumere un ruolo politico (tutto da pensare, in realtà). Un sindacato tutto schiacciato sulla contingenza, sull'emergenza, sulle problematiche quotidiane fa certo il suo mestiere, perché non potrebbe mai prescindere da queste dimensioni, ma spesso non si trova più davanti qualcuno che gli si dichiari davvero antagonista: i suoi antagonisti sono piuttosto strutture, coazioni, procedure sempre più impersonali.

Lo scopo del sindacato (ma anche quello della politica) è governare i processi, far sì che la vita degli esseri umani non scorra all'interno di una specie di stato di natura, dove capitano solo cose che non si capiscono. Ma se sfugge il quadro complessivo, la dimensione politica universale, si è come un idraulico.

Carlo Galli


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giovedì 20 luglio 2017

Macerata d'Estate - Sulle strade dell'allegria


L'Estate percorre le strade dell'allegria

Macerata d’estate 2017 percorre le strade dell’allegria. Nello slogan degli eventi estivi a Macerata, un augurio per una rinnovata leggerezza e serenità d’animo,  dopo un inverno difficile per il nostro territorio.

 Macerata d’Estate 2017 è musica, teatro, danza, sport, passeggiate all’aria aperta, cinema, concerti, mostre d’arte, Macerata Opera Festival, Festival OFF, Sferisterio Live Macerata con le stelle del firmamento musicale come Thom Yorke e Jonny Greenwood e un musical da 60 milioni di spettatori: Mamma mia. Macerata d'estate ti aspetta!



Sulle strade dell'allegria


Per l’estate abbiamo scelto una parola necessaria dopo un inverno difficile per il nostro territorio: allegria.
È il sentimento che desideriamo di più per una rinnovata leggerezza e serenità d’animo. Macerata d’Estate 2017 è la musica, il teatro, la danza, lo sport, le passeggiate all’aria aperta, il cinema, i concerti, le mostre d’arte: tante occasioni per uscire di casa, passeggiare tra le belle piazze del centro storico, fermarsi a parlare con le altre persone, conoscere la città, scoprire il percorso dei Musei civici da Palazzo Buonaccorsi a Palazzo Ricci, all’Ecomuseo di Villa Ficana, le infinite storie d’arte, lo Sferisterio, che travolge di grande musica,  e anche i parchi della città.
E i bambini? Tanti giochi e belle storie anche per i bambini, protagonisti in città. Sulla copertina Macerata d’Estate è un camminare insieme gioiosi per le strade, bellissima immagine di Anna Forlati, illustratrice della scuola di illustrazione Ars in Fabula, nostra preziosa fabbrica della cultura.
La città si anima con le persone che rendono i luoghi vivi e ospitali.
Grazie alle tante associazioni che con creatività e passione collaborano per realizzare un programma ricchissimo, per tutti i gusti e tutte le passioni. Un programma che continueremo ad aggiornare con nuove proposte sul sito e con l’app Cityuser.
Buona estate!
Stefania Monteverde Assessore alla Cultura 
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martedì 18 luglio 2017

Estate 2017 - Auser: "Aperti per Ferie" - Compagnia, consegna della spesa e dei farmaci, tante iniziative per stare insieme


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E’ a pieno regime la  campagna Auser “aperti per ferie” per aiutare gli anziani  ad affrontare con serenità i disagi legati all’estate e al gran caldo. Compagnia telefonica e a domicilio, consegna della spesa e dei farmaci, tante occasioni per trascorrere qualche ora  in compagnia, in locali climatizzati. E’ l’estate della solidarietà dell’Auser, associazione per l’invecchiamento attivo, che dal Nord al Sud del Paese in collaborazione con i Comuni e la rete del volontariato locale, è vicino agli anziani soprattutto a quelli  più soli e fragili.

Con una semplice  telefonata al Numero Verde Nazionale  del Filo d’Argento 800-995988, totalmente gratuito, gli anziani possono trovare una risposta concreta ai loro bisogni. Il servizio è attivo tutti i giorni della settimana – festivi compresi-   dalle 8 alle 20, per tutto l’anno.   Si può richiedere la consegna della spesa, dei pasti o  dei farmaci a casa,  compagnia domiciliare,  servizi di “trasporto protetto” verso centri socio-sanitari per visite o terapie; partecipare ad iniziative di svago e intrattenimento, gite ed escursioni;  avere informazioni sui servizi attivi nel proprio territorio. La risposta ai bisogni degli anziani viene garantita dai volontari Auser nei  punti d’ascolto Filo d’Argento presenti in  tutta Italia e già collegati al Numero Verde. A questi si aggiungono tutte le altre sedi Auser che svolgono attività di aiuto alla persona le quali raccolgono comunque i bisogni e le richieste degli anziani attraverso il proprio numero telefonico.

Direttamente dal sito dell’Auser www.auser.it  si può  consultare l’elenco “Dalla A alla Z”  costantemente aggiornato  delle iniziative promosse dai comuni e dal volontariato in ordine alfabetico e diviso per regioni. Il servizio già sperimentato con successo negli ultimi anni, si è rivelato di grandissima utilità. Presenta dal Nord al Sud Italia, le iniziative che le Amministrazioni locali e il  volontariato e le sue reti, realizzano per aiutare gli anziani ad affrontare i rischi legati alla  solitudine e agli effetti del caldo: call center, numeri verdi, monitoraggio degli anziani fragili, servizi a domicilio, attività  ricreative in centri climatizzati  e tanto altro ancora.

Sempre sul sito www.auser.it   si  può scaricare la guida  all’Emergenza Estate “Aperti per ferie. Auser resta sempre con te”  a cui ha collaborato il geriatra Dott. Marco Ferretti dell’Unità di Geriatria Fondazione IRCCS Ospedale Maggiore Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena di Milano.
Raccoglie tutte quelle informazioni utili per affrontare una calda estate, sicuri e sereni. Si rivolge agli anziani e spiega cosa è un eccesso di calore, quali sintomi procura, come affrontarlo, ma soprattutto come prevenirlo attraverso semplici accorgimenti. Fornisce inoltre indicazione pratiche sulle corrette abitudini alimentari da tenere durante il gran caldo e l’elenco dei  numeri  da contattare in caso di bisogno.

L’appello del presidente nazionale Enzo Costa: “abbiamo bisogno di volontari”
“L’estate è il periodo più difficile dell’anno soprattutto per gli anziani che vivono da soli. Siamo vicini a loro con i nostri volontari e la nostra capillare rete sul territorio, ma la richieste che ci giungono sono tantissime e abbiamo bisogno di volontari per poter dare una risposta a tutti. Basta poco per dare serenità ad un anziano solo, una telefonata, una visita a casa, una passeggiata da fare insieme. Ecco perché ci appelliamo alle persone di ogni età, chiediamo  di dedicare un po’di  tempo per essere al nostro fianco e portare un sorriso a chi è solo e in difficoltà”.

Le persone si possono mettere in contatto con il numero verde nazionale del Filo d’Argento 800-995988, la loro richiesta verrà istradata alla sede Auser più vicina.

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Giusy Colmo c/o Presidenza Nazionale Auser
Responsabile Ufficio Stampa e Comunicazione
Via Nizza 154, 00198 Roma
tel. 06-84407725
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sabato 8 luglio 2017

AUSER MACERATA - AL VIA IL CONCORSO “L’ORTO CHE VORREI”


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L’Auser della Provincia di Macerata, con il patrocinio dei Comuni di Macerata e Appignano, ha indetto un concorso intitolato “L’orto che vorrei”. L’obiettivo è quello di un incontro fra generazioni  sul tema della natura e delle coltivazioni. Proprio l’orto può essere un punto d’incontro: i più giovani, incuriositi da come si semina e come cresce una pianta, riallacciano rapporti e relazioni intergenerazionali con i loro nonni, zii o padri realizzando una rete di coesione sociale tale da dare senso al termine di “comunità”. 

Da parte loro quelli che non hanno più un’età “verde” come il loro orto possono continuare a sentirsi attivi e utili alla società e, soprattutto, mai soli. Senza dimenticare i benefici salutistici di colture che non usano concimi chimici e pesticidi e che possono servire a riscoprire e tramandare prodotti e sapori del tempo andato.
Il concorso è aperto a tutti: singoli, scuole o gruppi (non ci sono limiti di età) ed è stato diviso in tre sezioni: 1) scritti; 2) disegni e dipinti; 3) fotografie. Tutti gli elaborati debbono essere inediti.

Gli elaborati dovranno pervenire entro sabato 7 ottobre 2017 presso la sede provinciale dell’Auser di Macerata (Corso Garibaldi, 77 – 62100 Macerata) oppure spediti via mail in formato word o pdf a macerata.auser@marche.cgil.it.

Per ulteriori chiarimenti telefonare al numero 347456145

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sabato 1 luglio 2017

Sullo stalking non si scherza. Reazioni dopo la "depenalizzazione" votata dal governo Gentiloni


Sullo stalking non si può scherzare. Il reato è grave, odioso, perché colpisce la vittima, quasi sempre una donna, con insistenza e crudeltà, attraverso minacce continue e assillanti, che in molti casi possono avere conseguenze drammatiche. Ecco perché pensare di poter riparare a una condotta del genere con un semplice risarcimento economico appare assurdo, persino oltraggioso per le vittime. Eppure, secondo Cgil, Cisl e Uil, è proprio questo che potrà accadere dopo l'approvazione della riforma sul processo penale, una riforma che - hanno denunciato i sindacati - porta ad una depenalizzazione di fatto del reato di stalking. "Una vergogna" secondo le tre organizzazioni dei lavoratori, nient'altro che una "bufala" secondo esponenti della maggioranza parlamentare, in particolare del Pd, che hanno bollato la denuncia dei sindacati come un caso di "procurato allarme". Per fare chiarezza abbiamo allora pensato di chiedere il parere di un addetto ai lavori, un giudice che in passato si è occupato spesso di stalking e che oggi è alla guida dell'Associazione nazionale magistrati, Eugenio Albamonte.   
Rassegna Dottor Albamonte, ritiene che la preoccupazione espressa da Cgil, Cisl e Uil rispetto a una depenalizzazione di fatto del reato di stalking sia fondata? 
Albamonte La preoccupazione è sicuramente fondata. Le nuove soluzioni che sono state pensate dal legislatore, con spirito deflativo, cioè con l’intento di ridurre il carico di lavoro che grava sugli uffici giudiziari del penale, sono incappate, non so quanto volontariamente, in questo errore. E cioè che anche per reati gravi come lo stalking, il giudice possa decidere, sulla base del risarcimento del danno, l’estinzione del reato procedibile a querela, senza che ci sia un’effettiva remissione della querela stessa.
Rassegna Eppure il Pd ha definito l’allarme dei sindacati infondato. La presidente della commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti è arrivata a parlare di «terrorismo psicologico»
Albamonte Guardi, insieme ad altri colleghi abbiamo esaminato la norma con grande attenzione, nella speranza di trovare una soluzione rassicurante su questo versante, ma non siamo riusciti a trovarla. Sarà un nostro limite, sicuramente. E però devo dire che non è la prima volta che sullo stalking il legislatore, diciamo così, “inciampa". 
Rassegna Cosa intende? 
Albamonte Mi ricordo bene che qualche estate fa, quando venne varato il cosiddetto decreto “svuotacarceri”, in pieno agosto ci siamo ritrovati con tutti gli stalker a piede libero, perché il legislatore non aveva considerato che un decreto fatto in quel modo sarebbe andato ad impattare anche su reati di grave allarme sociale, come è appunto lo stalking. Così, dalla sera alla mattina, diverse persone, che erano state detenute proprio per la pericolosità delle loro condotte, furono messe in condizione di ripetere i reati, per di più in un periodo dell’anno in cui è anche molto difficile apprestare le dovute tutele alle vittime con strumenti adeguati.
Rassegna Dunque, sembra di capire, lei denuncia soprattutto un problema di disattenzione, più che di volontà politica. 
Albamonte Che ci sia stata negli ultimi anni un volontà politica forte del legislatore su questo tema è innegabile. Dopodiché quello che abbiamo contestato come Anm, anche rispetto a quest’ultimo ddl, è proprio la troppa fretta. Ricordiamoci che ci sono stati due passaggi con fiducia, che non hanno consentito di prendere in considerazione nessuna valutazione critica. Anche spunti assolutamente ragionevoli, volti all’unico fine di migliorare la legge, sono stati completamente trascurati. Ecco, queste sono poi sono le conseguenze in cui si incorre. Non dico dunque che il legislatore abbia fatto apposta, dico che si è sbagliato, proprio per la fretta eccessiva di approvare la legge. 
Rassegna Come pm lei ha seguito vari processi per stalking. Ritiene che la normativa attuale tuteli a sufficienza le vittime? E perché in molti casi, come in quello recente e drammatico di Ester Pasqualoni, anche denunciando le donne non ricevono le giusta tutela? 
Albamonte La prima risposta è sì, la normativa offre una tutela sufficiente a mio avviso. C’è però un sottofenomeno dello stalking, sempre più diffuso, che è il cyber-stalking che è stato finora sottovalutato. Anche qui, in occasione dell’approvazione della legge sul cyber bullismo, la commissione Giustizia alla Camera aveva inserito una norma che prevedeva il rafforzamento dell’ipotesi di reato del cyber stalking. Poi però nel passaggio al Senato questa norma è stata eliminata. Ebbene, anche qui è stata persa un’occasione: la mano destra (la Camera) aveva predisposto una norma molto efficace, la mano sinistra (il Senato) l’ha azzerata completamente. 
Rassegna E per quanto riguarda le denunce che non sempre salvano la vita?
Albamonte Ogni caso fa storia a sé, la cosa che posso dire è che va fatta sempre molta attenzione. A volte capita che anche le denunce di stalking possano essere strumentali e quindi, prima di prendere provvedimenti, anche estremi, come la carcerazione, ovviamente dobbiamo essere sicuri del fatto nostro e fare tutte le verifiche che consentano di vagliare la fondatezza della denuncia. È chiaro che quelle verifiche vanno fatte molto celermente. Ma non in tutti gli uffici italiani i colleghi hanno a disposizione una polizia giudiziaria qualificata, formata e sensibilizzata sui tempi dell’accertamento. Noi a Roma un accertamento del genere lo facciamo in 4-5 giorni al massimo e nel frattempo predisponiamo, sempre attraverso la polizia giudiziaria, una sorta di tutela preventiva per la vittima, che è fatta di vigilanza, presenza, rapporto diretto con operatori formati e sensibilizzati. Ma queste cose si possono fare bene in una procura grande, con più risorse e mezzi anche per una formazione specifica alla polizia giudiziaria. Non tutta Italia è nelle stesse condizioni, le realtà sono molto diverse, e lo sono anche le risorse a disposizione.  
Rassegna In conclusione, il vostro giudizio sulla riforma del processo penale è negativo, anche se su alcuni nodi, come quello della prescrizione, si sono fatti passi avanti. È così?
Albamonte Sulla prescrizione abbiamo detto che la modifica è migliorativa rispetto alla normativa precedente. Il fatto però è che si va ad intervenire sull’effetto della prescrizione, cercando di limitarne i danni, mentre noi chiediamo da anni un intervento sulle sue cause, ovvero la scarsezza di risorse degli uffici giudiziari, la carenza di magistrati, di personale amministrativo, di investimenti. Una situazione critica che si combina con il sovraccarico di affari che trattiamo in sede penale, che sono di scarsissimo interesse e che potrebbero, questi sì, essere depenalizzati, per dedicare invece l’operatività delle risorse a disposizione a fati gravi, come ad esempio quelli relativi allo stalking.
Fabrizio Ricci - http://www.rassegna.it/articoli/albamonte-anm-grave-lerrore-sullo-stalking
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Commento di AUSER Nazionale:

«Lo Stato non può tradire le donne due volte, prima esortandole a denunciare e poi archiviando le denunce, o peggio, a depenalizzare il reato di stalking». La denuncia arriva da Loredana Taddei, Responsabile nazionale delle Politiche di Genere di Cgil, Liliana Ocmin, Responsabile del coordinamento nazionale donne Cisl e da Alessandra Menelao, Responsabile nazionale dei centri di ascolto della Uil. Le tre sindacaliste segnalano di avere scoperto che «nella legge di riforma del codice penale, approvata il 14 giugno 2017, si prevede l’introduzione di un nuovo articolo: il 162 ter, che prevede l’estinzione dei reati a seguito di condotte riparatorie. Uno di questi reati è lo stalking. Senza il consenso della vittima l’imputato potrà estinguere il reato pagando una somma se il giudice la riterrà congrua, versandola anche a rate». «Si presume - aggiungono - che la legge sia estesa a tutti i reati contro la persona che prevedono una pena di 4 anni di condanna. Un’assurdità di una gravità assoluta, peraltro, in totale contrasto anche con la Convenzione di Istanbul». Alla luce di queste dichiarazioni, l’Osservatorio P.O. e Politiche di Genere Auser chiede che venga fatta chiarezza al più presto, escludendo esplicitamente il reato di stalking da quelli per cui è prevista la condotta riparatoria, correggendo la norma contenuta nella riforma del codice penale da poco approvata in Parlamento. ”La persecuzione inflitta ad una donna dallo stalker – sottolinea Vilma Nicolini- responsabile dell’Osservatorio Auser Pari Opportunità e Politiche di Genere - non può essere equiparata ad una semplice lesione materiale, dando un ulteriore duro colpo alle donne vittime di minacce e molestie, che in questo modo perderebbero ulteriormente fiducia nelle istituzioni e si sentirebbero ancora più sole”.

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Commento di Virginia della Scala: "Retromarcia - Altro che “fake news”, governo e Dem ammettono di aver depenalizzato la legge che dovrebbe tutelare le donne perseguitate: “Correggeremo” Il copione è sempre lo stesso: fatta la legge, trovato il buco, messa la toppa. E in tutto questo giro, c’è un partito che si sbugiarda da solo mentre accusa gli altri di diffondere bufale..."