Sono sempre di più i sindaci delle città che cercano di contrastare i botti di capodanno, con apposite ordinanze che bandiscono questa pericolosa usanza, per privilegiare la sicurezza della città e dare un chiaro segnale di attenzione verso la salute collettiva degli uomini e degli animali. Nelle Marche il buon esempio viene dal sindaco di Macerata, Romano Carancini, che ha dato un segno di civiltà con la delibera che proibisce i botti di fine d'anno.
Indipendentemente da quel che stabiliscono le amministrazioni locali cominciamo da noi stessi a prendere coscienza di questo "male". Rinunciamo a questo inutile e rumoroso e dannoso spettacolo... Ma, sebbene in molti oramai sanno che l’esplosione dei botti produce effetti collaterali agli animali e anche agli umani, tuttavia in pochi vogliono rinunciare a questa biasimevole tradizione.
Ma c’è dell’altro che in tanti ancora ignorano: la quantità di veleni diffusi nell’aria dall’esplosione di fuochi d'artificio è particolarmente nociva, contenendo valori non trascurabili di potassio, stronzio, bario, magnesio, alluminio, zolfo, titanio, manganese, rame, cromo e piombo.
Alcuni studi provano come la notte di capodanno si registri un inquinamento dell’aria, con particolare riferimento alle polveri sottili, superiore a quello dell’attività di un anno di numerosi inceneritori! Il danno è amplificato proprio dalla simultaneità dell’evento, quando l’intero territorio è “bersagliato” da esplosioni
pirotecniche.
Ma c’è dell’altro che in tanti ancora ignorano: la quantità di veleni diffusi nell’aria dall’esplosione di fuochi d'artificio è particolarmente nociva, contenendo valori non trascurabili di potassio, stronzio, bario, magnesio, alluminio, zolfo, titanio, manganese, rame, cromo e piombo.
Alcuni studi provano come la notte di capodanno si registri un inquinamento dell’aria, con particolare riferimento alle polveri sottili, superiore a quello dell’attività di un anno di numerosi inceneritori! Il danno è amplificato proprio dalla simultaneità dell’evento, quando l’intero territorio è “bersagliato” da esplosioni
pirotecniche.
Ci sono tradizioni che è giusto conservare, altre sulle quali è preferibile far cadere l’oblio. Sappiamo che serve coraggio, ma bisogna iniziare a dare l’esempio.
Proviamo a sostituire i botti con delle più poetiche e pacifiche lanterne a cui affidare i propri desideri e gli auspici per l’anno che sta per cominciare e, magari, devolviamo in beneficenza alle vittime del sisma i soldi risparmiati.
Paolo D'Arpini
Paolo D'Arpini
Presidente Auser Treia
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