"Non c’è libertà senza giustizia né… giustizia senza libertà". Scrive l'autore, Maurizio Angeletti (sulla prima pagina), del suo ultimo lavoro editoriale: "Altari senza Dio", ultimo, volume della trilogia 'Il Sipario delle Menzogne' che approda, secondo le intenzioni (iniziali) di chi scrive, nel mare magnum delle... religioni.
Un contesto, il religioso, visto come fenomeno sociale, ineludibile ed invasivo, che permea il quotidiano di centinaia e centinaia di milioni di persone, in particolar modo nelle forme maggiormente istituzionalizzate.
La casualità (?) degli eventi degli ultimi due anni, 2020-2021 - leggi Coronavirus-2 o anche SARS-CoV-2 -, ha offerto inoltre, all'autore, l'occasione per sceverare il concetto del termine (religione) oltre il significato comune, e maggiormente accettato, di culto rivolto a Dio (o agli dèi), da quello più ampio che ha valenza di ricongiungimento - secondo l'etimo latino 'religio'...
“Lottate, ragionate col vostro cervello, ricordate che ciascuno è qualcuno, un individuo prezioso, responsabile, artefice di se stesso. Difendetelo il vostro io, nocciolo di ogni libertà; la libertà è un dovere, prima che un diritto è un dovere”. (Oriana Fallaci (1929-2006), giornalista d’inchiesta e scrittrice.)
L'autore presenterà questo suo libro in occasione della condivisione culturale a cerchio che si tiene in loc. Moje di Treia 34, alle ore 17.30 del 25 giugno 2022, durante l'incontro solstiziale organizzato a cura di Auser Treia in collaborazione con la Rete Bioregionale Italiana
Integrazione di Maurizio Angeletti: "2. – Jung e le religioni
RispondiElimina(l’esperienza del “numinosum”)
Il termine religione, sostantivo femminile dal latino ‘religio’ (considerazione) è di etimologia incerta; secondo alcuni dalla radice del verbo ‘ligare’ (legare), nel senso di legame nei confronti degli dèi, secondo altri da ‘religere’ (composto da ‘re’-intensivo, e ‘legere’-raccogliere), nel senso di raccolta di riti, formule sacre, etc. Tale termine viene, peraltro, accettato nel significato comune di… ‘culto rivolto a Dio (o agli dèi)’.
NB -- Dal dizionario etimologico Rusconi libri (ediz. 2008)
Diversamente, lo psichiatra e filosofo svizzero Carl Gustav Jung (1875-1961) ne dà una definizione propria e particolare: “Il termine religione designa l’atteggiamento peculiare ad una coscienza che è stata modificata con l’esperienza del numinosum”. – Dice ancora Jung – “Il numinosum è un’essenza (o un’energia dinamica) non originata da alcun atto arbitrario della volontà. Al contrario questa energia afferra e domina il soggetto umano, che ne è sempre la vittima piuttosto che il creatore. Qualunque ne sia la causa, il numinosum è una condizione del soggetto indipendente dalla sua volontà. Quindi è: o una qualità di un oggetto visibile oppure l’influsso di una presenza invisibile che causa un particolare cambiamento nella coscienza.” E per Rudolf Otto (1896-1937), teologo tedesco protestante, tale (stesso) termine identifica il “numinoso” (dal latino numen), che significa “la misteriosa (=senza nome) potenza divina”.