lunedì 29 settembre 2025

Treia, 5 ottobre 2025 - Celebrazione in memoria di San Francesco, patrono d’Italia, e di Mohandas Gandhi, apostolo della Nonviolenza...



In memoria di due "giganti" della Pace, della  Libertà e dell'Amore Universale il 5 ottobre 2025 viene organizzata a Treia una celebrazione sincretica in onore del Mahatma Gandhi e  di San Francesco (la cui festa canonica ricorre il 4 ottobre). La manifestazione si svolge nel Museo Archeologico di Treia, in via Nazario Sauro, 1, con inizio alle ore 17.

L'evento, che inizia con il benvenuto del direttore del museo, prof. Enzo Catani, e con il saluto istituzionale dei rappresentanti del comune di Treia, comprende la recitazione in cerchio di mottetti e poesie inneggianti alla Pace, musiche medioevali in ricordo di San Francesco, canti corali e lettura di alcuni pensieri  su Gandhi e San Francesco ed altri, e termina con un piccolo rinfresco offerto dalla associazione di promozione sociale e volontariato  Auser Treia.

Una storia (forse vera): “Quando Francesco morì, Frate Rufino consegnò a Chiara, che restò con il Santo fino all’ultimo, la sua bisaccia. Quando Chiara l’aprì, all’interno c’era la sua ciotola di legno, il suo cucchiaio, alcuni semi, una penna, un piccolo vaso d’inchiostro, e poi una pergamena più volte ripiegata, tutta accartocciata. Con le mani che le tremavano Chiara dispiegò la pergamena e decifrò le goffe lettere che Francesco aveva faticosamente vergato negli ultimi istanti della sua vita… e non poté mai più dimenticarne il contenuto!

“All’anima che sa leggere nella mia, e che ne comprende le gioie e i dolori, voglio confidare queste parole: all’alba della mia dipartita, al crepuscolo del sentiero che ho scelto, posso finalmente affermare, completamente in pace, che la nostra ferita, in questo mondo, non sta né nella ricchezza né nella povertà, ma nella nostra dipendenza da uno di questi due stati, nel fatto di immaginare che l’uno o l’altro possano offrirci gioia e libertà. Sta anche nel fatto di essere convinti che l’Altissimo Signore abbia bisogno delle sofferenze di noi creature, per aprirci la porta della sua luce...  In verità il Buon Signore mi ha mostrato che non vi era alcun riscatto, alcun sacrificio da perpetuare. Mi ha insegnato, in silenzio, che sarebbe bastato uscire dall’ignoranza, dall’oblio, e amare. Amare la vita in ogni forma, e con tutti i mezzi che la rendono bella, amare la sua Unità in ogni cosa e in ogni essere. Possa tutto questo venir detto, un giorno, tanto alle donne come agli uomini; possa venir detto e insegnato meglio di quanto io abbia saputo fare... (Francesco)

Mohandas Gandhi (2 ottobre 1869 – 30 gennaio 1948) è stato il leader preminente del movimento indiano di indipendenza nell’India britannica.

Gandhi, è stato definito “l’apostolo della nonviolenza”. Il personaggio merita sicuramente la nostra attenzione, poiché egli riuscì -in modo abbastanza pacifico- a smuovere le masse indiane ed a condurle verso l’indipendenza.

Mahatma Gandhi nella sua minuscola stanzetta dell’ashram da lui fondato teneva alle pareti solo due ritratti, quello di Giuseppe Mazzini e quello di San Francesco d’Assisi. Gandhi riteneva le due figure esempi ispiratori per la nonviolenza e per l’acume politico sul concetto di libertà.

(Auser Treia e Circolo VV.TT. di Treia)