mercoledì 27 novembre 2019

Treia. Risultanze del Corso di formazione dei volontari, tenuto il 26 novembre 2019



Treia. Il pomeriggio del  26 novembre 2019, presso la Sala Incontri del Reparto Cure Intermedie dell'ospedale di Treia,  si è tenuto un corso di formazione  rivolto ai volontari riunitisi attorno alle associazioni Auser Treia, Avis Treia e Adesso Yoga,  per apprendere i rudimenti del come svolgere azioni di compagnia e presenza e rapportarsi con i degenti   e gli assistiti nel Reparto Cure Intermedie  e nella Casa di riposo di Treia. 

Al corso hanno partecipato una trentina di volontari, quasi tutte donne, coordinati dall'ex caposala Catia Castellani. L'incontro è iniziato con l'auto presentazione di ognuno dei presenti  dopo di che  a dare indicazioni e consigli si sono susseguite: Barbara Rossetti (infermiera), Cristiana Piangiarelli (fisioterapista), Marina Lombardello (medico), Lara Migliorelli (logopedista), Alessandra Natalini   (psicologa). 

Ognuna, per le proprie competenze,  ha esposto il modo corretto di approcciarsi ai malati ed agli anziani bisognosi nonché come comportarsi nei confronti dei dirigenti, dei medici, delle infermiere  e degli operatori degli Enti  presso i quali i volontari svolgono la loro opera. 


In particolare è stato fatto presente, da Barbara Rossetti,  che i volontari non si sostituiscono agli operatori sanitari bensì si rapportano con gli assistiti per svolgere mansioni  di ascolto e di compagnia,  rivolgendosi ai responsabili e ai dipendenti delle strutture  per ogni necessità o emergenza. 

Cristiana Piangiarelli  ha evidenziato le attenzioni da prestare verso gli assistiti, soprattutto nell'ambito  del  movimento corporeo. 

Marina Lombardello ha spiegato come la presenza dei volontari,   affiancati agli operatori sanitari,  abbia la funzione di trasmettere conforto  ai degenti,  in quella fase delicata di attesa del rientro a casa oppure di sistemazione definitiva in casa di riposo. 

Lara Migliorelli si è soffermata sulle problematiche del linguaggio e della comunicazioni raccomandando ai volontari massima attenzione e pazienza nell'ascolto. 

Alessandra Natalini ha ricordato la necessità di non porsi nella posizione di critica, che impedisce lo spunto necessario e indispensabile a svolgere l’azione di volontariato con consapevolezza. 




Catia Castellani, in quanto coordinatrice del gruppo, si è messa a disposizione come mediatrice e coadiutrice per agevolare lo svolgimento efficiente delle mansioni alle quali i volontari si offrono.

Completata la fase della formazione del gruppo   si provvederà quanto prima a stabilire un calendario di presenze presso la Casa della Salute, affiancando così il servizio giornaliero già svolto presso la Casa di Riposo.  

Per l'operatività effettiva  dei volontari occorre espletare alcune pratiche burocratiche presso l'ASUR per l'accreditamento dei volontari e loro copertura assicurativa che dovrebbe svolgersi a cura dell'Auser provinciale di Macerata con contributo del Comune di Treia, ancora da formalizzare.  

Paolo D'Arpini - auser.treia@gmail.com
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Per ulteriori informazioni: sul coordinamento: 348.5260047 - 0733/541366

Il Resto del Carlino di Macerata del 28 novembre 2019 

sabato 9 novembre 2019

Presentazione di "Caba-Zen" - Treia, 30 novembre 2019

Caba-Zen
Pot-pourrì  di varietà e cultura
Treia: Teatro Comunale - 30 novembre 2019, ore  21.15


Presentazione: 

Quello a cui  parteciperemo,  alle ore 21.15 del 30 novembre 2019, nel Teatro comunale di Treia,  non è propriamente uno spettacolo teatrale, almeno non nel senso classico. Il titolo scelto dalla regista Morena Oro è “Caba-zen” e già questo evoca qualcosa che non sta nella logica teatrale corrente, è una mistura di Cabaret e di Zen. 

Ma sia la parola cabaret che la parola zen non sono   esaustive nel fornire il senso di questa recita, forse potremmo definirla una sorta di “pot-pourrì di varietà e cultura”. Dentro c'è un po' lo stile del cabaret nell'andirivieni veloce degli attori e nel susseguirsi di scenette e di esibizioni un po' astruse ma c'è anche lo spirito zen, nell'immediatezza del linguaggio, con una scenografia povera ed un dialogo scarno ma risvegliante. 

Un modo di rappresentare le immagini rendendole vive e parlanti, immagini simboliche e rappresentative del nostro mondo, del nostro luogo e di quel che noi siamo nella realtà dei fatti. Tentiamo questo esperimento sincretico attraverso l'esibizione di varie forme culturali che hanno origine nella fantasia dei compartecipi stessi, pubblico compreso. 

Qui ci troviamo in una situazione in cui non sai se sei sveglio o se dormi, ci ritroviamo in questo bel teatro di Treia ma non sappiamo bene neanche noi perché. Siamo partiti pensando di realizzare un saggio a più voci, mani e piedi, mettendo in mostra le variegate capacità espressive riposte in ognuno di noi. Un po' di poesia, un po' di canto, un po' di danza, qualche performance, qualche storiella edificante, qualche musichetta... ma non solo questo c'è anche un tentativo di trasmettere un senso etico e morale adatto alla nostra comunità. 

Insomma siam qui tentando di trasmettere un messaggio fantastico ma universale, per una condivisione amichevole della nostra arte e per il risveglio della nostra coscienza sociale, culturale, umana, adatta a Treia e forse anche oltre...  (Paolo D'Arpini)

Cast attori in ordine alfabetico: Maurizio Angeletti, Andrea Biondi, Silvana Cappelletti, Nunzio Cocco, Elena Farabollini, Paolo D'Arpini. Cristiana Mei, Morena Oro, Orietta Piervittori, Barbara Rossetti, Chiara Teloni


Con il patrocinio morale di Auser Treia, Adesso Yoga e Comune di Treia 


Prenotazioni 
Platea: 338.3125143 
Palchetti: 0733/216293

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lunedì 4 novembre 2019

"Le quattro stagioni ed i cinque sensi" - Articolo di Paolo D'Arpini presentato al Concorso di Auser Macerata "L'orto: le 4 stagioni" la cui premiazione si è tenuta il 31 ottobre 2019 ad Appignano


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"Dei cinque elementi, nessuno è predominante; delle quattro stagioni, nessuna dura in eterno; delle giornate, alcune sono lunghe e altre corte; e la luna, prima cresce e poi cala..." (Sun Tzu)

La natura, nel nostro emisfero temperato, segue un andamento ciclico attraverso le 4 stagioni. Ogni aspetto vitale,  e ciò vale soprattutto in agricoltura e in botanica, partecipa ad una processo di continua nascita, crescita, maturazione e morte. Ma non si tratta di una morte definitiva, la vita riprende sempre il suo corso senza interruzione.  Provate ad immaginare gli ingranaggi di un enorme orologio dal più piccolo al più grande continuamente e costantemente collegati e ripetentesi nei vari processi.

Di questo movimento stagionale dobbiamo tener conto anche nella cura dei nostri orticelli urbani, il calendario naturalistico non può essere ignorato e disatteso. La ciclicità della vita arborea può servirci da valido esempio. Prendiamo  perciò   la vegetazione come simbolo della dimensione che unisce il caldo ed il seme (yang)  al freddo, il potere generativo femminile della terra (yin), poiché in tal modo si rigenera incessantemente la sorgente inesauribile di Vita.

Anche il più mastodontico albero nasce da un piccolo seme che contiene in nuce tutte le potenzialità che in seguito saranno espresse dalla pianta adulta, che a sua volta genererà nuovi semi capaci di moltiplicare indefinitamente la Vita. Dalla semina, passando per l'attraversamento ciclico delle quattro stagioni, fino alla morte biologica, l'albero riproduce tutte le fasi che anche l'intero sistema vitale attraversa.

La mia relazione con la vita arborea e vegetale  si è svolta nel più semplice dei modi, attraverso un “dialogo” con le piante ed i continui esperimenti ed osservazioni sulle loro proprietà. Talvolta queste scoperte erboristiche hanno assunto anche la forma di analisi comparate tra gli influssi psichici e fisici che tali proprietà possono avere sui vari organi. Magari partendo dai collegamenti e somiglianze fra le cinque capacità percettive (i sensi) ed i cinque elementi (etere, aria, fuoco, acqua e terra) che contribuiscono alla formazione degli organismi, corpo umano compreso.

Ricordo molto bene, allorché mi avvicinai per la prima volta alla conoscenza delle piante, quelle descrizioni popolari che sancivano direttamente o indirettamente come l’aspetto delle piante e le loro qualità elementali, (percepite per mezzo dei sensi e della psiche) influissero specularmente sulle funzioni del corpo umano. In natura tutto segue uno schema di corrispondenze. Potremmo affermare che ogni forma vivente assume aspetti psicosomatici che corrispondono alle qualità incarnate. Questo fatto era noto sin dalla più remota antichità, all’uomo ed agli animali. Infatti confidando nella innata comprensione essi si curavano sentendo attrazione o repulsione per certe specifiche piante o alimenti.

In varie parti del mondo è rimasta quella  "preveggenza", sia a livello istintuale, come nel caso delle tribù primitive dell’Amazzonia che conoscono tutte le qualità delle loro piante, sia a livello di tradizioni popolari contadine ancestrali. In questo contesto si inserisce la classificazione delle piante e delle loro qualità sulla base del colore, del sapore e della forma, collegati ai cinque sensi.  

Si dice infatti che la forma, il colore ed il sapore delle piante  rimandano all’organo sul quale agiscono. Ed anche i sapori hanno  una forte influenza sulle funzioni fisiologiche. Il sapore acido è astringente quindi in grado di sciogliere i blocchi che ostruiscono la circolazione dei liquidi interni. Il dolce rilassa, armonizza e porta energia. Il piccante mobilizza l’energia, esteriorizza i liquidi ed è considerato ottimo contro le malattie da raffreddamento. Il salato è emolliente, scioglie noduli e masse.

Purtroppo negli ultimi decenni con l’impoverimento dei terreni e delle colture trattati con fertilizzanti chimici, insetticidi, fungicidi ecc, i prodotti vegetali risultano enormemente impoveriti dei loro componenti nutrizionali e questo può portare a delle carenze in coloro che si nutrono di prodotti  industriali. In tal caso si propone la soluzione "omeopatica" ovvero l'integrazione, attraverso l'uso di catalizzatori vegetali  come lei erbe selvatiche cresciute  in luoghi inaccessibili, dove, pur considerando l'inquinamento atmosferico generale, almeno non vi saranno veleni sparsi per l'agricoltura. Le piante selvatiche  contribuiscono all’apporto di fibra  e di sostanze elementali che i vegetali coltivati non contengono più.  

Queste piante selvatiche possono essere reperite anche nei nostri orticelli urbani purché usiamo l'accortezza di non diserbare mai con sostanze chimiche e chiedendo alle amministrazioni comunali di non utilizzare diserbanti di sintesi, od altri inquinanti, in tal modo riportando la natura alla sua normale ciclicità ed espressione vitale. Selvatico e coltivato possono convivere!

Paolo D'Arpini 

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Coordinatore della Rete Bioregionale Italiana e presidente del Circolo Auser Treia.


P.S. Segnalo un testo edito dalla Rete Bioregionale "Selvatico e Coltivato" in cui si raccontano diverse esperienze di coniugazione fra  questi  due sistemi 

Risultati immagini per selvatico e coltivato rete bioregionale

sabato 2 novembre 2019

I prodotti dell'orto nelle 4 stagioni - Resoconto della premiazione del concorso indetto da Auser Macerata e svoltasi ad Appignano

Appignano. Premiazione al concorso Auser "L'orto: le 4 stagioni"

Le 4 stagioni dell'orto, questo il tema del concorso letterario, poetico e artistico  indetto dall'Auser provinciale di Macerata, per il terzo anno consecutivo. Al centro dell'iniziativa, organizzata dal presidente  Antonio Marcucci,  c'è  la cura dell'ambiente, il rapporto intergenerazionale, l'attività motoria, la sana alimentazione e l'auto-produzione di vegetali  per la stessa.  Il  31  ottobre 2019, nel  nuovo teatro di Appignano dedicato a Giuseppe Gasparrini,   si è tenuta la premiazione dei vincitori. 

Così abbiamo scoperto, attraverso la sintesi della lettura di alcuni brani e l'osservazione di disegni e foto,  quali sono le simbologie dell'orto e quale la sua importanza nella storia umana, soprattutto nel nostro territorio. 

Nel teatro di Appignano, gremito di giovanissimi e meno giovani ortolani, si sono susseguiti gli interventi dei promotori e dei supporters, tra cui menziono quello dell'organizzatore Antonio Marcucci, della presidente regionale Marche Manuela Carloni,  dei responsabili nazionali dell'Auser e della CGIL, di  Mariano Calamita sindaco di Appignano e di  Federica Arcangeli assessora alla Cultura.

Presente, come osservatrice, anche la prof. Paola Vissani dell'Istituto Paladini di Treia e numerosi insegnanti di scuole secondarie del circondario con gli  allievi di varie classi che hanno partecipato al concorso. I primi ad essere premiati sono stati i bambini, che hanno dimostrato grande fantasia nel disegnare i diversi aspetti della lavorazione degli orti, durante l'arco dell'anno: primavera, estate, autunno ed inverno.  L'allegria e l'entusiasmo  che accompagnava il contatto con questi nuovi cittadini ha fatto ben sperare per il futuro... 


Si è poi passati alle premiazioni degli adulti, tra cui mi permetto di segnalare la presenza di ben 4 nostri concittadini di Treia (che comunque non nomino per evitare presenzialismi inopportuni). I migliori autori  oltre alla targa commemorativa hanno ottenuto anche dei buoni spesa presso un supermercato di Macerata.

Ma il bello è venuto verso le ore 13, allorché ci siamo riuniti nell'oratorio parrocchiale di Appignano dove  solerti volontari dell'Auser ci hanno ammannito un ottimo repas, servito da belle ragazze sorridenti e cortesi. Le porzioni erano talmente abbondanti che ho potuto portare a casa un piattino di "avanzi" vegetariani  buoni per la cena. Durante la refezione ho conosciuto diversi colleghi dell'Auser di Appignano con i quali ho stretto amicizia, ripromettendoci di continuare a collaborare, ad esempio anche durante la prossima Fierucola delle Eccellenze Bioregionali (che si tiene al centro storico di  Treia l'8 dicembre 2019 ) a cui parteciperanno alcuni appignanesi, conoscitori di erbe selvatiche, con i loro cesti di prodotti stagionali raccolti in natura.  

Noi  di Auser Treia, che abbiamo partecipato con soddisfazione all'incontro di Appignano del 31 ottobre, ci auguriamo di poter contraccambiare l'ospitalità in occasione della successiva manifestazione sugli orti che si terrà nel 2020, questo desiderio abbiamo esplicitato anche al presidente provinciale Antonio Marcucci.  

Paolo D'Arpini, presidente Auser Treia

auser.treia@gmail.com