giovedì 8 giugno 2017

Progetto di Sviluppo Economico e Sociale per le aree terremotate


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Ricostruire e rafforzare le infrastrutture, i sistemi educativo, universitario e sanitario e il patrimonio artistico e paesaggistico. 


Sono queste le direttrici del 'Progetto di Sviluppo Economico e Sociale' per le aree terremotate del centro Italia e per le aree interne del Paese, presentato nei giorni scorsi dalla Cgil nel corso di una conferenza stampa alla quale ha preso la parola il segretario generale Susanna Camusso.  

La Confederazione, al fine di garantire nelle quattro Regioni colpite dal sisma il mantenimento delle comunità sociali e delle attività economiche, e l'attrazione di nuove realtà produttive e nuovi insediamenti civici, ha individuato dei campi primari di intervento. Tra le azioni di medio termine, come si legge nel Pses: “la progettazione di nuove infrastrutture viarie e ferroviarie e nuove reti di telecomunicazione e il completamento connessioni tra le reti in essere”. 


Sul piano dell’istruzione per la Cgil è necessario “consentire il mantenimento delle attuali istituzioni scolastiche primarie e le deroghe sugli organici”, mentre “per favorire l'iscrizione di giovani universitari nelle Facoltà esistenti sarebbe utile aprire corsi di laurea attinenti alle tematiche della riqualificazione dei territori e dell’innovazione”. In merito al sistema sanitario e al welfare la Cgil propone di “ricostruire una rete di servizi di assistenza e prevenzione diffusa sul territorio, così da non gravare sulle strutture ospedaliere”.  

Infine, sul versante dei patrimonio culturale e paesaggistico, nel Pses si indica la necessità di “promuovere, in collaborazione con l’Unesco, percorsi turistici in rete, e progettare l’estensione e la riunificazione dei Parchi Naturali appenninici in modo da costituire un unico sistema nazionale”.


Agenzia di informazione Auser


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Anno 20 numero 23

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