Gesù maledisse un albero di fichi perché non portava frutto. Ma la stagione non era stata buona e forse non era colpa
dell'albero. Esperienza diversa ho avuto io passeggiando l'altra sera
sotto le scarpate di Treia. L'escursione è stata “fruttifera”,
invece di raccogliere la solita immondizia (lo farò un’altra
volta) mi sono dedicato alla ricerca di frutta e verdura.
Sono stato
fortunato perché, dopo un alberello striminzito di melette
selvatiche, ho trovato tre ficare (si chiamano così gli alberi di
fico?) i cui frutti presentavano diversi gradi di maturazione. I
primi erano piccoli e duri ma abbastanza dolci, i secondi erano medi
e più maturi e più dolci, i terzi erano belli grossi, ben maturi e
squisiti.
Così ho fatto una scorpacciata di fichi, bianchi e neri,
ed ho ringraziato il cielo per il sole di agosto e per le rade piogge
che hanno reso possibile il “miracolo”.
L'esperimento lo
compiremo ancora il 23 settembre, primo giorno della celebrazione
dell'equinozio autunnale, in cui andremo alla ricerca di fichi
maturi... L'indomani, 24 settembre 2017, saremo invece ospiti della
cooperativa La Talea, con un bel programma culturale di cui vi
parleremo prossimamente...
Paolo D'Arpini
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