Cosa sarà che ci fa volere di tutto, anche se è di niente che abbiamo bisogno? Perché non troviamo pace? Finché inseguiremo il progresso, non la troveremo di certo. L'incontentabilità è segno di infelicità! Mentre ci seduce con promesse a cui sembra illogico dire di no, il progresso insidia i nostri bisogni più intimi e inestinguibili, quelli biologici. È un attacco sleale alla felicità. Dal punto di vista di Madre Natura, il progresso è un capriccio inspiegabile: una creatura disdegna la vita per la quale è predispota? Un pesce non può vivere fuor d’acqua. Contrastando la nostra natura ci indigniamo nella devianza, ci abrutiamo e smarriamo la sintonia col cosmo. Le altre civiltà hanno avvertito la blasfemia del progresso e si sono fermate. Solo noi continuiamo a cavalcarlo con cieca voluttà; e non paghi, dato che progresso vuol dire anzitutto armi progredite, costringiamo le altre civiltà alla nostra stessa infelicità o a scomparire...
Commento: "Finalmente un libro lucido, chiaro, che arriva diritto al punto, anzi ai punti. Tocca tutti i temi a me cari: descolarizzazione, nascita rispettosa, economia dell'autosufficienza, la felicità... Un libro per chi non riesce più a sentirsi felice in una società vorticosa e superficiale. Un inno alla semplicità. Grazie Santommario, come sempre le tue parole sono capaci di una de-strutturazione che offre speranza..."
Nota della Casa Editrice Zambon:
La nostra casa editrice rifiuta di seguire le mode del revisionismo e del negazionismo nel campo della saggistica e della ricerca storica, ed anzi le combatte. Nell'orizzonte più vasto della sua produzione letteraria respinge la filosofia dei nuovi manager dell'editoria, basata esclusivamente sulla legge del massimo profitto e sulla concezione del libro come merce effimera, alla stregua di un giornale, da consumarsi rapidamente nelle librerie-supermercati. Rifiutiamo la logica perversa dettata dalle cosiddette «ricerche di mercato», secondo la quale dovremmo adeguare le nostre scelte editoriali al grado di intossicazione ideologica ed al livello di sub-cultura, attribuiti al fantomatico «lettore medio», livello di cui sono invece esclusivamente responsabili le grandi concentrazioni mediatico-finanziarie che hanno coscientemente perseguito, nel corso degli anni, l'obiettivo della sistematica disinformazione e dell'altrettanto sistematico indottrinamento reazionario dei propri lettori.
Giuseppe Zambon La Casa Editrice
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