Treia - La torre longobarda del quartiere dell'Onglavina
Caterina ed io siamo a Treia, lei in vacanza ed io di lavoro. Solo che la sua vacanza consiste nel ripulire l'orto dall'eccesso di parietaria e vilucchio, sistemare la casa, rifare i letti ed altre incombenze, mentre il mio lavoro è limitato allo scrivere articoli e resoconti per il Giornaletto di Saul e alle telefonate fatte agli amici, per organizzare i prossimi eventi culturali e sociali dell'Auser Treia.
Già ieri sera, abbiamo incontrato l'amica Barbara di Adesso Yoga per coordinarci e fissare un primo appuntamento di lavoro per l'8 agosto, a casa di Liana a Passo Treia (alla quale facciamo gli auguri di pronta guarigione per la sua caviglia infortunata). Dobbiamo decidere con gli altri volontari, attori e poeti e musicanti come quando e dove prevedere un prossimo evento culturale pubblico da svolgersi qui a Treia in autunno. Nonché stabilire l'andamento e l'ubicazione per la Fierucola delle Eccellenze Bioregionali dell'8 dicembre, che vorremmo tenere al centro storico. Ma oltre a questo dobbiamo anche coordinarci e stabilire un calendario di attività di volontariato assieme all'Avis Treia.
Treia. Un coordinamento del volontariato Avis, Auser e Adesso Yoga
Per queste ragioni dovremo darci una bella mossa per ottemperare a tutte le incombenze, non ultima la Festa dell'Equinozio d'Autunno del 22 settembre 2019. Insomma il dovere ci chiama, anche se è un dovere amato e rispettato. Diceva infatti Khalil Gibran: "“Se non potete lavorare con amore, ma solo con riluttanza, allora è meglio lasciare il lavoro e sedere alla porta del tempio e accettare elemosine da chi lavora con gioia...”
Ovviamente la nostra tecnica lavorativa comprende anche la gioia ed è per questa ragione che la sera del 2 agosto 2019 ci siamo recati alla Taverna dell'Onglavina per uno spuntino casareccio (antipastino misto per Caterina e caprese per me).
Tommaso Sileoni
Qualcuno potrebbe chiedersi "come mai all'Onglavina che voi abitate nel quartiere di Vallesacco?". La verità è che a Vallesacco c'era solo un menù carnivoro mentre all'Onglavina servivano la caprese vegetariana...
Lì siamo stati accolti bene dal cameriere volontario Tommaso Sileoni e per fortuna abbiamo trovato un tavolinetto per due nel salone interno, romantico e riparato dal vento che annunciava bufera...
Alla prossima, Paolo D'Arpini e Caterina Regazzi
Treia. Caterina Regazzi e Paolo D'Arpini nella Taverna dell'Onglavina
Post scriptum di Caterina Regazzi: "A proposito del lavoretto che svolgo a Treia questa volta mi è presa con l'orto: ormai di erbe spontanee ce n'è sono rimaste ben poche. La fa da padrona la parietaria che ha invaso quasi tutto sacrificando le altre (malva, finocchiella, lattuga selvatica, ecc.) cosi ho deciso che tutte le mattine, per un'oretta mi dedico a cercare di estirparla o almeno limitarla. Stamattina, fra la parietaria, ho trovato un "allevamento" di lumache. Quello è stato sempre un problema di questo orto tanto che qualche anno fa avevamo portato qui con Paolo da Spilamberto 2 galline di un allevamento a fine carriera che qui sopravvissero ancora un paio d'anni, ma di lumache, non sapendo cosa fossero, non avendone mai vista una, credo non ne abbiano mai mangiate. Le ho raccolte in un contenitore. Oggi pomeriggio durante la passeggiate, le libereremo in qualche posto selvatico. Insomma a Treia volendo, non ci si annoia mai..."
Menù della Locanda dell'Onglavina di Treia
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