La
disobbedienza in principio fu donna, parole dello stesso genere. E
non poteva essere altrimenti perché disobbedire è un atto creativo
e la donna, la femmina di ogni specie, crea la vita nel suo grembo,
la partorisce. Disobbedire è mettere in dubbio il comando, volersi
liberare delle strutture che ci sono imposte senza il nostro
consenso, appropriarsi dell’atto liberatorio della negazione che
porta all’affermazione di ciò che si è.
Peccato,
colpa, presunzione? Oppure opportunità, liberazione, meraviglia? La
disobbedienza è la matrice di Lilith, la donna primordiale, creata
come moglie di Adamo prima di Eva. Anche Eva disobbedì, ma in forma
minore, disobbedì a un ordine, Lilith disobbedì a una condizione
dell’essere cui era destinata, una condizione d’inferiorità
rispetto all’uomo. Rifiutò di assoggettarsi ad Adamo e di venerare
Dio, così venne rifiutata da entrambi. Eva fu punita da Dio e
cacciata dall’Eden per aver mangiato il frutto dell’albero della
conoscenza, e le fu detto che avrebbe macchiato tutta la sua
discendenza col peccato originale. Lilith si ribellò, pronunciò il
nome di Dio che le era stato proibito, e abbandonò in volo l’Eden.
Non venne cacciata, scelse lei di andarsene e restò una creatura
immortale, al contrario del suo compagno e della sua discendenza con
Eva. Sulle sponde del Mar Rosso si unì ad alcuni demoni e popolò la
terra di una stirpe di giganti, i figli degli angeli caduti, i
Nephilim.
Tutti
i personaggi che popolano la silloge, dopo l’avvento di Lilith,
scaturita dal fuoco primordiale della creazione divina, fanno propria
quella stessa scintilla di sublime e irrefrenabile disobbedienza,
archetipi di condizioni femminili che nel corso dei millenni si sono
dovuti riscattare da Eva.
Questo
lavoro poetico è un rito, un canto e un elogio alla disobbedienza,
un agguato all’immortalità, per scoprire la nostra parte sacra,
terribile quanto creativa, lucente quanto oscura. Dopo molti anni di
scrittura e perfomance teatrali, con questa raccolta l’autrice
intende far risuonare la sintesi del proprio essere come instancabile
lavoro di ricerca personale e di superamento dei propri limiti e
vedute, una sintesi interiore che ognuno è stimolato a individuare e
centrare per vivere pienamente il proprio potenziale umano ed
espressivo, senza adeguarsi o farsi condizionare dai modelli che la
società impone, anche in modi talvolta molto manipolatori e
aggressivi.
Lilith
intima di avere il coraggio di dubitare, di mettere in discussione,
di essere pronti a pagare di tasca nostra per poter trionfare nella
pienezza della nostra essenza, che è anche e soprattutto divina. La
conoscenza, di sé e delle cose del mondo, non è mai a buon mercato.
Sotto
la coltre della menzogna, dell’assoggettamento e della paura,
bisogna stanare tutti gli elementi sacri del nostro spirito per
ricongiungersi ad un Tutto che non è separazione, ma unione. Che non
è mortificazione ma trionfo.
La
separazione è figlia dell’uomo.
Lilith
esige Uguaglianza.
Morena Oro
Sull'autrice:
Morena
Oro è nata a Cingoli nel 1969. Vive a Montecassiano, in provincia
di Macerata, con il marito, il figlio, cinque gatti, miriadi di libri
e bambole di cui è collezionista. Da sempre coltiva con costanza e
caparbietà la propria vocazione artistica e il proprio estro
creativo, frequentando corsi di teatro e leggendo in modo onnivoro di
tutto. La sua passione per la parola, per l’arte, sia figurativa
che drammatica, per la poesia e per la musica in tutte le sue
varianti, ha accompagnato la sua crescita personale, fino a diventare
pretesto di approfondimento culturale e oggetto del suo lavoro di
conduttrice nelle trasmissioni di Radio Nuova in Blu, nota emittente
di Macerata, dove dal 2010 cura e conduce la trasmissione “Dolce
Far Niente”. Cura e realizza altresì per la stessa emittente il
format quotidiano ”La Lettura”, audioletture di romanzi, saggi,
storie di ogni genere.
Autrice
anche di numerose interviste a tanti protagonisti del panorama
artistico e culturale locale e nazionale, Morena è tuttavia
soprattutto poetessa, attrice e scrittrice di testi teatrali e
performer dei propri lavori compositivi con una modalità espressiva
anche fisica che definisce poetico-teatrale.
Nel
2019 ha esordito alla regia con lo spettacolo “Caba-Zen”,
commistione di arti varie.
Ha pubblicato
diverse silloge poetiche: Anima Nuda (2009), Affetti Collaterali
(2011), Autopsia del mio demone (2013), Memorie dell’acqua (2017),
Il sospiro di Medusa (2018), Bellezza Ribelle (2020), Non sono Figlia
di Eva (2022)
Morena Oro presenterà questo suo nuovo libro in occasione della condivisione culturale a cerchio che si tiene in loc. Moje di Treia 34, alle ore 17.30 del 25 giugno 2022, durante l'incontro solstiziale organizzato a cura di Auser Treia in collaborazione con la Rete Bioregionale Italiana.